giovedì 19 novembre 2009

Leggere



Leggere è una mia grande passione, scoperta solo dopo l’adolescenza purtroppo, perché da bambina, forse complice il non essere stata correttamente stimolata, vedevo la lettura solo come un noioso compito a casa. La lettura era per me solo una massa di mattoni imposti senza un’adeguata preparazione di supporto, quindi in modo inadatto, dai professori delle medie e del liceo. Mi si spieghi come possa un ragazzino appassionarsi ad esempio a “Il rosso e il nero”. Con tutto il rispetto dovuto per Stendhal ci sono dei testi, che pur essendo romanzi toccano temi per cui è necessaria una conoscenza di base e soprattutto una curiosità verso certi argomenti che, come nel caso citato, la maggioranza dei ragazzini non ha. L’interesse per una certa forma letteraria e per certe materie, come la storia, la politica, la religione o i classici può e deve essere stimolato, ma nel modo adeguato e con gli strumenti giusti, diversi ad ogni età, altrimenti il rischio è non solo non appassionare, ma allontanare.
Ci sono tanti motivi che spingono alla lettura tra questi secondo me in particolare la curiosità e la scoperta. Leggendo si entra nel vivo di un’avventura fatta di storie e personaggi che aprono mondi più o meno conosciuti, in cui ci si può immedesimare o viceversa da cui ci si distingue, che stimolano in modo potentissimo desideri, curiosità, interessi. L’attenzione che la lettura richiede introduce in modo intenso ed emozionante, in una dimensione in cui la fantasia viene accesa in modo eccezionale grazie alle sole parole che stimolano l’immaginazione e che danno spunti di riflessione in modo immediato ed appassionante.
La lettura e le impressioni scaturite in me a seguito dei libri che ho amato di più, saranno oggetto frequente delle mie condivisioni. La lettura, che è fonte di ispirazione fortissima in grado di stimolare la creatività di ciascuno, suscita interessi diversi, perché diverse sono le persone che leggono. Anche nella lettura si esprime il proprio modo di essere e dai gusti letterari emergono chiaramente dei tratti importanti del proprio carattere e quindi del proprio stile di vita. Partendo dal presupposto, peraltro non sempre scontato, che un libro sia ben scritto, ciascuno ha dei propri gusti che possono innalzare un testo a capolavoro, o viceversa ritenerlo manifesto di mediocrità o semplice indifferenza. Ogni lettore può inoltre distinguersi per l’approccio nei confronti del libro; ci sono lettori che per principio devono leggere tutto, anche se si rendono conto che non stanno leggendo qualcosa che li appassiona e lettori che viceversa arrivati ad un punto di mancanza di stimoli decidono di mollare il colpo. Personalmente mi identifico in questa seconda categoria, perché penso che la lettura di un libro sia piacere, non informazione, quindi se non traggo piacere da ciò che leggo, perché leggerlo quando il tempo a disposizione è sempre così poco e ci sono così tanti libri in cui vorrei sprofondare?
Non voglio scrivere delle recensioni e nemmeno riassumere il contenuto dei miei libri preferiti. Per le prime le fonti sono innumerevoli, per la seconda priverei del piacere della lettura. Vorrei però condividere le emozioni lasciatemi da alcuni dei libri che ho letto con maggior piacere, che mi hanno appassionato a tal punto da consigliarne la lettura.

Nessun commento:

Posta un commento